sabato 27 aprile 2013

E finito il mio Corso di Formazione Permanente sul tema "letteratura e cucina" dal titolo "Pinocchio e l'Artusi: la cucina del mangiar bene nell'Osteria del Gambero Rosso" che ho tenuto per questi ultimi due mesi presso la Biblioteca di Calenzano con il patrocinio del Comune. I corsisti sono stati tra i sestesi: Sara Minniti, Pamela Zanieri, Jenni de Domenico, Giulia Pecchioli, Stefania Laretti, Nilla Saracca. Mentre tra i calenzanesi c'erano: Elenia Bonaiuti, Elena Baldassini, Debora Iozzi e Marco Nardi. Nella foto ci sono poi un paio di ulteriori amici, venuti solo per la camminata e soprattutto, oltre a me "sdraiato", il cuoco professionista (quello con gli occhiali in piedi al centro con il ghembriule) Paolo Gori, proprietario della trattoria peretolina ed "esercizio storico fiorentino" "Da Burde" che ci ha preparato uno splendido menù a base di ricette dell'Artusi i cui piatti si ritrovano nominati nel libro di Pinocchio. Quattro lezioni in aula di due ore ed una passeggiata, con pranzo finale, alla scoperta del "popolo" di Peretola, sulle tracce del burattino più famoso del mondo e alla scoperta dei meravigliosi manicaretti artusiani: è stato questo il filo rosso che ho seguito nel mio corso. Devo ringraziare il personale della Biblioteca di Calenzano per l'organizzazione e la disponibilità datami, ma anche e soprattutto il mio gruppo di corsisti che sono stati sempre attenti e mi hanno seguito con mente aperta, riprendendomi anche quando non ero preciso come esigevano! Il rapporto tra Pinocchio e Firenze e la Piana è un argomento che sta tornando prepotentemente di attualità, dopo che tanto se ne è discusso negli anni '60. La letteratura ci dice che il burattino più popolare del mondo è stato scritto proprio nel nostro territorio, ma forse non tutti sanno quanto hanno inciso nella Firenze Capitale due figure sottovalutate come il Lorenzini e l'Artusi. Chi ha seguito il corso ha avuto la possibilità di fare un "tuffo" indietro nel tempo di 150 anni alle radici del pensiero italiano contemporaneo e della cucina "unitaria". Adesso il nostro obiettivo è di replicare: su richista delle stesse corsiste già alla fine di settembre contiamo di tornare a parlare di Firenze, Piana e Pinocchio, con approfondimenti su argomenti che sono stati solo accennati marginalmente nel corso appena concluso. Com'era Firenze nella seconda metà dell'ottocento? E la Piana? Lo scopriremo sia "spulciando" libri che andando alla ricerca delle tracce sul territorio, con altri quattro percorsi tra il centro di Firenze, Castello, Colonnata e l'Osmannoro, alla scoperta delle nostre origini. Per chi volesse saperne di più basta contattarmi via e-mail: filippo.canali@gmail.com.

venerdì 8 febbraio 2013

Corso di letteratura e cucina: Pinocchio e l'Artusi: la cucina del mangiar bene nell'Osteria del Gambero Rosso

Partono il prossimo 15 febbraio le iscrizioni presso la biblioteca pubblica in via Giotto 5 a Calenzano (FI) per il corso di formazione che terrò io stesso dal titolo "Pinocchio e l'Artusi: la cucina del mangiar bene nell'Osteria del Gambero Rosso". Quattro lezioni al venerdi sera in aula ed una "sul campo" al sabato mattina, con una camminata alla scoperta delle Firenze dell'800, che culminerà nella cucina di un cuoco professionista: come meglio studiare il rapporto tra i due libri che, fatta l'Italia, hanno contribuito ad unire gli italiani? "Le avventure di Pinocchio" di Collodi e "L'arte del mangiar bene" dell'Artusi sono due libri scritti per il popolo, ed uno sono la risposta alle speranze dell'altro: Pinocchio sognava i manicaretti che puntualmente si ritrovano nel "ricettario" dell'Artusi. Ma non finisce qui: studieremo in maniera approfondita le figure dei due scrittori anche al di la delle loro opere principali, alla scoperta della Firenze capitale. Un corso per non disperdere tutto quello che è stato detto e scritto in questi anni e per divulgarlo a tutti i "golosi" che si sentono “Pinocchio" nell'anima. Il corso comincerà il prossimo 15 marzo fino al 13 aprile 2013 ogni venerdì dalle 20.30 – 22.30 presso la biblioteca mentre la lezione esterna sarà sabato ore 09.00 – 11.00 a Peretola. Durante la lezione lungo uno dei "percorsi di Pinocchio" studiati attraverso il libro dello storico locale Nicola Rilli, entreremo alla ricerca delle tracce sul territorio che ispirarono Collodi nello scrivere il suo libro più famoso ed entreremo alla Trattoria Da burde dove un cuoco professionista ci presenterà la preparazione di alcuni piatti "pinocchieschi" tratti dal libro dell'Artusi. Biblioteca comunale di Calenzano – Via Giotto, 5 – 50041 Calenzano. Il costo è di soli 35 euro. Per informazioni Tel. 055/8833421/448 - cultura@comune.calenzano.fi.it

venerdì 1 febbraio 2013

Dopo il successo dello scorso anno della VI edizione del Cammino di Pinocchio fatta esclusivamente con bambini delle scuole elementari, che abbiamo ovviamente preferito non pubblicare con dovizia di foto e filmati, ci piace rendere noto che domenica scorsa 27 gennaio 2013, in collaborazione con i soci Coop di Sesto Fiorentino e Calenzano (FI) il cammino di Pinocchio, che ha avuto me stesso come accompagnatore, ha ufficialmente inaugurato il Carnevale di Sesto Fiorentino che per il terzo anno consecutivo è stato dedicato a Pinocchio. Ancora un passo avanti verso il riconoscimento che la nostra città, Sesto Fiorentino, deve ad uno sei suoi più illustri abitanti. Per chi ne volesse sapere di più http://www.youtube.com/watch?v=7Q4iZOEC7Ec

domenica 27 febbraio 2011

un successo il V cammino di Pinocchio









Il primo evento del carnevale sestese si è svolto la scorsa domenica 20 febbraio e non poteva altro che essere il V cammino di Pinocchio che si è svolto grazie alla presenza del gruppo trekking fiorentino Oltrelacittà che ha avuto me come guida per conto del gruppo trekking sestese Camminachetipassa. Il percorso ha visto i settanta presenti partire dall'ex casa del traghettatore lungo il Parco fluviale dell'Arno; percorrere l'interno del Borgo di Peretola, alla ricerca del teatro di Mangiafuoco e dell'incontro tra il gatto e la volpe; sbucare poi presso l'ex chiesa di Santa Maria All'Osmannoro-isola delle api industriose; percorrere il parco della Piana con Simone Guidotti presidente della legambiente sesto alla ricerca del mare di Pinocchio; mangiare presso il capanno della Federcaccia, novella osteria del Gambero Rosso; risalire il parco tematico su Pinocchio di Padule; per finire poi al Museo delle porcellane di Doccia, dove si conservano anche le opere nate sotto la guida del fratello del Collodi, Paolo, per anni direttore della manifattura stessa. Un grazie a tutti di cuore!!

giovedì 10 febbraio 2011

Pinocchio è l'elemento caratterizzante del carnevale di Sesto Fiorentino!!!

Ecco il comunicato stampa del Comune di Sesto Fiorentino sul carnevale. Dopo tante battaglie Pinocchio sarà il suo elemento caratterizzante. Che qualcosa si stia muovendo? "Il Carnevale 2011 a Sesto Fiorentino sarà all’insegna della riscoperta delle tradizioni del passato, con i carri allegorici, le sfilate mascherate e il pieno coinvolgimento delle attività commerciali e artigiane. Per tre settimane, da lunedì 21 febbraio fino a domenica 13 marzo, si terranno a Sesto Fiorentino una serie di iniziative di marketing territoriale e turistico al quale parteciperanno a pieno titolo anche le scuole primarie e secondarie di I grado della città. Il ricco programma di iniziative - patrocinato dal Comune e dall’Istituzione Sesto Idee - è stato presentato stamani dall’assessore al turismo Roberto Drovandi, dal consigliere alla cultura Massimo Rollino e dal presidente della Pro Loco sestese Alessandro Baldi. Il cartellone riporta una vecchia immagine di Pinocchio perché proprio il burattino creato da Carlo Lorenzini è stato scelto come elemento caratterizzante dell’intera manifestazione, dati anche i suoi legami con Sesto e con l’area di Castello. “Tutti i soggetti attivi della città sono stati coinvolti - ha sottolineato Drovandi - dalle istituzioni alla Pro Loco, dal centro commerciale naturale alle associazioni di categoria dei commercianti e degli artigiani, dei ristoratori e degli albergatori”. Gli eventi di spicco saranno i corsi mascherati con la presenza di carri allegorici, fissati per il pomeriggio delle due domeniche del 27 febbraio e del 9 marzo, entrambi in piazza Vittorio Veneto. Le scuole primarie e secondarie di I grado di Sesto Fiorentino saranno coinvolte in un concorso per i migliori disegni sul tema “Pinocchio a Sesto”: la premiazione sarà martedì 8 marzo alle 16,30 in piazza e i lavori verranno esposti nelle vetrine dei negozi del centro. Per l’occasione i bar e le pasticcerie offriranno la degustazione di prodotti tipici del Carnevale mentre ristoranti e pizzerie hanno predisposto un menu speciale a prezzo fisso dal 20 febbraio all’8 marzo. “Il Carnevale di Sesto Fiorentino ha una storia molto importante - ha aggiunto il consigliere Rollino - per questo SestoIdee ha ritenuto opportuno patrocinare e sostenere l’iniziativa anche in un’ottica di valorizzazione culturale che speriamo possa ottenere un apprezzamento sempre maggiore in futuro”. In questo senso, il programma propone anche la mostra fotografica storica “Il Carnevale a Sesto dal 1956 al 1999 che si terrà nella sala San Sebastiano dell’ex Misericordia in piazza della Chiesa dal 17 al 24 febbraio (apertura ore 17-19, domenica 10-13 e 17-19); la conferenza sulla tradizione delle maschere del Carnevale (domenica 5 marzo alle 12 alla Sala Meucci della Biblioteca E. Ragionieri) e il “cammino verso il mare di Pinocchio”, una passeggiata nel parco fluviale dell’Arno con pranzo nel parco della Piana a cura dei locali gruppi di trekking (domenica 20 febbraio), nonché spettacoli teatrali per bambini messi in scena da circoli e centri civici. Ci saranno, infine, due cene di autofinanziamento dedicate a Pinocchio: la prima si terrà giovedì 24 febbraio all’osteria del Gambero Rosso presso il circolo Arci di Quinto Alto, la seconda domenica 13 marzo al capanno di Federcaccia nel parco della Piana, con l’estrazione dei biglietti vincitori della lotteria di Carnevale che sono già in vendita nei negozi del centro cittadino". (rm)

domenica 6 febbraio 2011

Albizio da Fortuna e la guerra tra Repubblica fiorentina e Medici

La famiglia Da Fortuna deve la sua notorità al momento della Repubblica fiorentina ma ovviamente quando i Medici riuscirono a "riprendersi" la città la ricca famiglia fiorentina proveniente dal Mugello ne pagò lo scotto. I Da Fortuna infatti sono profondamente legati alle vicissitudini di Vicchio, uno dei più importanti borghi mugellani. Le prime importanti vicende storiche del paese, infatti, hanno inizio alla fine del XXIII secolo quando, cioè, la Repubblica Forentina attua il piano politico di creazione di " terre nuove" col fine di acquisire il controllo totale sul Mugello. Le nuove mura del castello di Vicchio, furono avviate tra l'ottobre ed il dicembre del 1324. In seguito il paese accrebbe la sua importanza, divenendo sede di Podesteria, a capo di una lega che raggruppava tutti gli abitati vicini. Nel 1477 Vicchio divenne anche sede di un mercato settimanale, che si svolgeva nel giorno di giovedì. Il paese rimase sempre fedele alla Repubblica Fiorentina, anche nel momento più difficile dell'assedio di Firenze nel 1529; questo, grazie soprattutto al coraggioso comportamento dei suoi due consoli: Filippo Parenti e Albizio da Fortuna. Le truppe vicchiesi non solo resistettero all'assedio delle truppe imperiali e papali, ma addirittura più volte fuoriuscirono dalle mura per andare a colpire le milizie nemiche. Quando poi, nel 1530, anche Firenze cadde, Filippo d'Oranges inviò seimila soldati spagnoli all'assalto di Vicchio, ma il Parenti abbandonò la fortezza con tutte le sue truppe e si rifugiò a Marradi. Nel 1838 venne soppressa la Podesteria.

sabato 29 gennaio 2011

villa ragionieri torna a nuova vita

E' quasi un anno che la Villa Ragionieri di Sesto Fiorentino, è la nuova sede del Centro Oncologico Fiorentino progettata da CSPE - Centro Studi Progettazione Edilizia. L’intervento ha vista la progettazione di un moderno centro sanitario ad alta specializzazione tecnologica che riguarda il recupero di una preesistenza storica e l’integrazione di un consistente ampliamento. All'interno ha trovato posto anche Villanova, la clinica di Fondiara Sai convenzionata con l´azienda sanitaria di Firenze. "La moderna struttura - si legge in un comunicato stampa della Regione - al confine tra Sesto Fiorentino e Firenze per molto tempo, addirittura anni, sembrava destinata a diventare il polo oncologico dell´area fiorentina grazie all´acquisto da parte della Regione. L´inchiesta sull´area di Castello ha congelato l´interesse da parte dell´amministrazione, che prevedeva di spendere ben 80 milioni di euro per l´acquisizione. Così Villa Ragionieri parte con un profilo basso, per crescere nel giro di un paio d´anni e nel frattempo accaparrarsi qualche nuova convenzione con il servizio pubblico, che potrebbe aver bisogno di acquistare prestazioni di carattere oncologico. Da giugno, dunque, si è partiti con l´oncologia della mammella, attività che già veniva svolta per conto della Asl (cioè gratuitamente per i pazienti) con circa 350 interventi ogni anno. Si faranno anche prestazioni di ortopedia e delle altre specialità che erano già svolte da Villanova. La prospettiva è quella di crescere lentamente, chiamando anche professionisti da fuori e sviluppando l´attività oncologica, per svolgere la quale la struttura, dotata di è attrezzature all´avanguardia, è stata pensata. Non si cerca di fare concorrenza alle strutture pubbliche, è la parola d´ordine che circola dentro la struttura sanitaria di Fondiaria Sai, ma si spera di poter convenzionare parte delle attività con la Regione". Nel frattempo oggi già si parla di ginecologia e di creazione di un punto nascita. La difficoltà di far dialogare antico e nuovo è acutizzata dal pregio paesaggistico del luogo alle pendici del Monte Morello e dalla necessità di inserire, in un contesto di valore storico ed ambientale, tutta l’alta tecnologia indispensabile al funzionamento di un moderno centro di ricerca biomedica.
Come testimonia il Carrocci, nel suo libro “I dintorni di Firenze”, Villa Ragionieri sembra che tragga le sue origini nel Trecento quando veniva denominata Fontenuova o la Torre. Già nel Quattrocento viene ampliata per poter costruire due nuclei fondamentali nella realizzazione della “casa da signore”. nel Seicento, si aggiunge la Cappella che solo in un secondo momento viene collegata alla villa da una nuova costruzione. Nel trado XV secolo viene acquistata dai Da Fortuna, che provenivano dal Mugello, ma già a metà del secolo passa ai Boni del popolo di Santa Maria Maggiore che la restaurarono nel 1595, come testimonia una targa sopra l'ingresso.. Nel 1648 alla scomparsa della famiglia successe il "solito" Michelozzo che per lungo tempo vi soggiornò. Nel diciannovesimo secolo la proprietà passa ai Bartolini finché nel 1892, il complesso viene acquistato dal Dott. Attilio Ragionieri che arricchisce la villa di decori ed abbellisce il giardino con aiuole, siepi e giochi d’acqua. Dal 1949 al 1971, il nuovo proprietario, il Prof. Osvaldo Meco, adegua gli spazi della villa per trasformarla in casa di cura. Nel 2000, quando iniziano i rilievi, il complesso si trova in stato di abbandono e di avanzato degrado. Nonostante le modifiche fatte durante il Novecento, l’impianto secentesco a “U” della villa è però ancora leggibile e gli interni presentano elementi di pregio come soffitti cassettonati, decori, mosaici e pitture murali che impreziosiscono il tradizionale bicromatismo toscano, che identifica con il grigio gli elementi strutturali e con il bianco le superfici murarie di riempimento. Il luogo e la sua architettura hanno una identità storica da valorizzare, come i terrazzamenti e l’antico asse di accesso risalente alle centuriazioni romane.