venerdì 25 dicembre 2009

Quando Pio XII andava a trovare i Gerini in Villa


Nella foto: Arturo Villoresi con la moglie sulla copertina del suo libro.
Si fa un gran parlare della beatificazione di Pio XII in questo Santo Natale 2009, ma forse non tutti sanno i rapporti che questo Papa aveva con la nostra città. Ce li facciamo raccontare da un cronista d'eccezione, Arturo Viloresi, che nel suo manoscritto "Sesto Fiorentino: notizie di storia, geografia, arte" del 1950, reperibile presso la Biblioteca comunale ne dà notizia: "Corte (Villa Gerini) (L'origine del nome "Corte" ci riporta all'epoca dei Goti e dei Longobardi i quali, secondo il costume germanico tramandatoci da Tacito, non permettevano che le abitazioni fossero tra loro accanto in guisa che ciascun domicilio era circondato da uno spazio di terreno che si chiamò "Corte". Il quale nome in seguito più latamente fu applicato ai palazzi di proprietà regia, alle residenze di giustizia, ossia tribunale dei messi, o giudici straordinari di natura regia e finalmente al distetto territoriale di un possesso ustico di villa, di un circondario di castello, o villaggio, o terra; così che tanto aveva la sua corte un podere, quanto un pretorio una vasta tenuta, un qualche territorio di comunità). Vicino a Doccia, poco più in basso ma in bella posizione è la bella villa, rinodernata ai primi del secolo scorso, che appartenne fino dal XIV secolo a messer Filippo di Barone Cappelli, cittadino di grande autorità e gonfaloniere insigne della Repubblica Fiorentia, l'anno 1382. Rimase in questa famiglia che aveva le sue case in Firenze nel popolo di Santa Maria Maggiore, fino all'anno 1654, quando per la morte del capitano Niccolò Cappelli, il suo testamentario vendè la villa per tremila scudi al Marchese Ferrante di Niccolò Capponi il quale, per suo testamento nel 1688, chiamò erede usufruttuaria dei detti beni, sua moglie Margherita nata Capponi, vedova già del conte Orlando del Benino, ed eredi proprietari dei beni medesimi, i conti Giovan Francesco ed Orlando del Benino suoi figliastri. (La famiglia del Benino ebbe due martiri della libertà nelle persone di Francesco di Neri e di Carlo di Filippo, di cui il primo, arrstato a Campi insieme con altri fuoriusciti, fu come ribelle giustiziato il 15 gennaio 1537; mentre il secondo, il 7 settembre 1554, un lunedi, fu dal Magistrato degli Otto, posto con altri in pena di ribelle, con la confisca dei beni, per esser venuto meno con l'esercito francese contro il duca Cosimo dei Medici. Furono, i Del Benino, benemeriti delle arti e fu presso il conte Ferdinando che trovò largo aiuto e signorile protezione il Duprè che muoveva i primi passi nella scultura nella quale acquistò fama imperitura). L'ultimo di costoro, Orlando, il 28 aprile 1788 sposava la marchesa Ortensia del marchese Carlo Francesco Gerini, dai quale nacque il conte Ferdinando Malevolti del Benino, che morendo senza discendenti il 15 giugno 1860 lasciava erede il cugino marchese Carlo Gerini, che a sua volta passava la villa a sua figlia Maddalena andata sposa al marchese Zappi di Imola, per poi tornare modernamnte al marchese Piero Gerini, che morendo l'anno 1939 lasciava questa bella villa alla consorte marchesa Elisabetta (n.d.r. era invece Maria Teresa) Pacelli. L'interno della villa è ricco d'opere d'arte riunite con passione e coltivate con cura intelligente dal marchese Piero. Verso la fine del XV secolo, quando era proprietario il conte Del Benino furono qui trasportati i bellissimi cartoni dipinti dal Salviati, per alcuni arazzi ordinati dal re di Francia (tali cartoni esistevano l'anno 1821). Vi è annesso alla villa un vasto giardino alberato da magnifici esemplari di piante d'alto fusto, ricco di acque che incanalate scendono dal monte sovrastante per riversarsi in un laghetto ed in varie vasche. (Il giardino ed il parco vennero ampliati disfacendo parte dell'immenso podere dallo stesso marchese Ginori, dopo che entrò in possesso della villa l'anno 1860). In occasione del martimonio Gerini-Dufour Bertè, che avvenne nella primavera dell'anno 1938, fu ospite di questa villa e benedisse quelle nozze, l'allora Sua Eminenza il cardinale Pacelli (cugino del padre della marchesa Elisabetta (n.d.r era invece Maria Teresa) Pacelli Gerini) ora S.S. Pio XII".

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