Sesto Fiorentino è una delle Città della Porcellana. Qui è stata fondata la Manifattura delle Porcellane di Doccia, oggi Richard Ginori 1735. E' il luogo dove Pinocchio è stato scritto ed ambientato. Sesto Fiorentino è una città ricca di storia, di personaggi illustri, di arte, di architettura ma qualcuno sembra essersene dimenticato. Proviamo a ricordarlo a tutti...
sabato 3 luglio 2010
La Villa Solaria-Torrigiani
Il lungo elenco di ville che si incontrano lungo il Percorso di Pinocchio sembra interminabile, ma sicuramente una delle più interessanti è la Villa Solaria-Torrigiani. Ecco come wikipedia ci descrive la nobile costruzione: fu edificata nel XV secolo per la famiglia Guidacci, la quale ne cedette la proprietà nel 1474 a Francesco Boninsegni: il primo di una serie di ripetuti cambi di proprietario finché nella seconda metà del XVII secolo pervenne alla famiglia Torrigiani, che trasformarono l'edificio in una residenza estiva (inizio del XIX secolo). In seguito la villa venne trasformata, tra il 1923 e il 1939in casa di cura, costruendo anche una nuova ala attrezzata per le esigenze ospedaliere. Ulteriori rimaneggiamenti si ebbero nel 1950, quando la villa cambio nome in Villa Solaria, entrando però di lì a poco in un periodo di lento declino. Solo nel 1982 il Comune di sesto si interessò all'acquisto della proprietà, in particolare dell'ala più recente (che fu destinata a day hospital per anziani) e il parco, che venne aperto al pubblico. La villa è caratterizzata da un doppio ordine di finestre appoggiate su mensole sui lati esterni, con uno scalone in pietra a doppia rampa al piano terra. Il parco conta circa sei ettari di estensione e risale al XIX secolo: tra grandi prati a livelli diversi seguono l'andamento del suolo, con boschetti divisori che creano scenografie e gradevoli scorci prospettici. Alcuni viali attraversano la'rea verde, delimitati da cordonati in pietra e diretti verso alcuni punti particolari: rotonde, punti di sosta e di gioco, zone appartate. La flora del parco è diversificata e influenzata dalla storia degli antichi proprietari, sebbene il patrimonio aroboreo si sia notevolemnte ridotto rispetto all'epoca di maggior splendore. Tra gli esemplari più notevoli per età e dimesnioni si contano cipressi, aceri, cedri, ippocastani, pini, querce, sequoie, tassi, tigli, pioppi bianchi e ginkgo biloba.
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nella parte alta del giardino, l'ex laghetto era una tomba etrusca, (tipo la montagnola) scoperta nel 1820 o 1850 (oppure come dice la carta archeologica e il Mannini, due tombe differenti) Filippo Magi, per la redazione della Carta Archeologica f106, andò a trovare il proprietario JP Carter, direttore de La Torrigiani Accademy, a quel tempo erano conservati nella villa tre coperchi con defunti recumbenti, ora non più rintracciabili. Una trentacinquina di anni fa, con il gruppo archeologico andammo per ripulire le pietre dalla vegetazione, parlammo con il prof. Meco e la sua compagna Lella Deri che ci raccontavano delle bombe che furono gettate nel laghetto e di quando gli americani lo fecero riempire a camionate di terra Marco Giachetti
RispondiEliminaAppare quindi evdente come la zona di Quinto Alta sia davvero quello che tutti pensano: un vero e proprio cimitero di personaggi etrschi decisamente importanti (lucumoni?) di tutta la zona. Segno evidente che tutta la zona fosse davvero molto "presente" nell'area etrusca e non solo una "zona periferica" coma la si è ritenuta per secoli. Grazie Marco
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