Sesto Fiorentino è una delle Città della Porcellana. Qui è stata fondata la Manifattura delle Porcellane di Doccia, oggi Richard Ginori 1735. E' il luogo dove Pinocchio è stato scritto ed ambientato. Sesto Fiorentino è una città ricca di storia, di personaggi illustri, di arte, di architettura ma qualcuno sembra essersene dimenticato. Proviamo a ricordarlo a tutti...
domenica 7 febbraio 2010
Commemorata la strage del Collegino
Nella foto: le commemorazioni per il 66° anniversario del bombardamento del collegino - 8 febbraio 2010
Pubblico il ricordo di Piero Pistolesi, un sestese oggi presente alle commemorazione del bomnardamento del Collegino. Spesso il ricordo di chi c'era vale più di mille pagine di storia scritte:Quando, a scuola, sentivamo suonare l’allarme - Correva l’anno scolastico 1943-1944, frequentavo alla Scuola Pascoli di Quinto Alto la 3a Classe elementare; in Italia c’era la guerra e tutti avevamo una gran paura. Non esisteva la televisione, la radio l’avevano in pochi e funzionava malissimo, qualcuno aveva la galena (strumento artigianale che captava i segnali radio di Firenze1 dai fili della luce), perciò le notizie sui tedeschi, Mussolini, partigiani e carri armati le sapevamo casualmente, frammentarie e poco attendibili. Mentre noi eravamo in classe a studiare una cosa però, era certa e sicura: le sirene della Ginori, di Manzella e della Fabbrichina, quando suonavano l’allarme con i loro ripetuti sibili, segnalavano l’avvicinarsi degli aerei e il pericolo delle bombe! Anche Delia, la custode, si precipitava in tutte le classi per avvisare le maestre. In fretta e furia prendevamo le nostre cose e insieme alla maestra, Signora Palli, correvamo sulla vicina Montagnola credendo di essere al sicuro all’aperto e sotto gli alberi! Rimanevamo fuori fino a quando si credeva cessato il pericolo. A volte si trattava di niente, altre vedevamo gli aerei e sentivamo gli scoppi delle bombe. Ricordo la mattina di quel tragico 8 febbraio 1944 quando una bomba cadde nelle vicinanze della scuola uccidendo, insieme al loro Padre accompagnatore, i 23 bambini del Collegino. Sulla Montagnola, anche se meno attenti che in classe, si continuava la lezione e si faceva ricreazione. Si giocava a nascondino e ad acchiappino; si faceva merenda. Le nostre merende erano povere: pane con un frutto o con il vino e lo zucchero, a volte con una frittatina. Allora non c’erano la Nutella, le Patatine, i Succhini e le Merendine; però la povera merenda ci piaceva lo stesso perché si soffriva anche la fame. Finalmente la guerra fini e venne la pace. L’Italia, faticosamente e dolorosamente, ritornò a vivere; anche da noi ragazzi la serenità, la libertà e la democrazia furono avvertite con grande felicità. Sono passati ormai sessant’anni; quando vedo la Montagnola, oggi Tomba Etrusca, mi ricordo bene del passato e sono contento di poterlo ancora raccontare. Dopo questi ricordi mi viene da fare una riflessione e con tanta amarezza devo costatare che nel mondo esiste ancora la guerra e in qualche scuola l’allarme suonerà ancora!Piero Pistolesi. Scritto in occasione della ricorrenza: Scuola Elementare G. Pascoli di Quinto Alto “ Ha 100 anni ma non li dimostra 1906-2006”.
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