lunedì 2 novembre 2009

Medici e Ginori: gli albori della nascita in Italia della porcellana


Oggi gli studiosi tendono a dividere la produzione della Ginori in cinque periodi ma ben prima delle esperienze di Meissen, Vienna e Venezia si deve però all'intraprendenza ed agli interessi del granduca Francesco I de' Medici uno dei primi tentativi di creare la porcellana in Europa. Il collezionismo di "cineserie" in casa Medici era già nato al tempo di Piero il Gottoso, nel suo palazzo in via Larga, con dieci pezzi già inventariati nel 1463-'65. Poi Lorenzo il Magnifico ampliò la collezione con donazioni derivanti dal Sultano d'Egitto o acquisti diretti sui mercati medio-orientali. Dal 1545 anche Cosimo I iniziò ad aumentare la collezione che in breve arrivò a 400 pezzi, con oltre cento provenienti dalla Cina. Con Francesco I i pezzi cinesi arrivarono a 250. Ma fu lui che pensò di cimentarsi egli stesso nella fabbricazione di vasi, bacili e fiasche. Coadiuvato da Bernardo Buontalenti e dal miolicaro Pier Maria Faentino, detto "della porcellana", il granduca allestì un laboratorio ed una fornace nel giardino di Bobolo dove dette via ai suoi esperimenti. Miscelando sabbia silicea, vetro, cristallo di rocca, terra bianca di Faenza ed argilla di Vicenza si crearono manufatti grigiastri ed impuri che erano nascosti sotto una vernice bianca, arricchita da decori ispirati sia al repertorio della maiolica istoriata che a quello più peculiari del bianco e blù cinese. L'impresa non sopravvisse al suo patrocinatore ed il fratello e successore al trono granducale Fernando I la interruppe definitivamente. Ma fu proprio lui che, inviando prima sedici porcellane cinesi appartenenti alla collezione medicea, poi seguite da altre di diretta provenienza orientale, al principe Cristiano di Sassonia, stimolarono Augusto il Forte a creare una fabbrica che potesse competere con la produzione cinese. La sfida di Francesco I alle menti illuminate del XVIII secolo fu raccolta proprio dal Marchese Carlo Ginori: è da qui che nasce la produzione del primo periodo. Nel 1737, due anni dopo che l'dea era nata con i primi studi, il Marchese acquistò dal Senatore Francesco Buondemonti Villa delle Corti, situata nel sobborgo di Colonnata, a nord di Sesto Fiorentino, in posizione prospicente l'antica villa di Doccia, residenza suburbana della famiglia Ginori fin dal 1525, con l'intento di dar vita ad una manifattura di porcellana "all'uso della China". Si installarono così le officine, il mulino per la macinazione delle terre e la prima fornace costruita nell'aprile 1737. Il gabinetto scientifico, dove si facevano le prove chimiche, rimase nel palazzo fiorentino. Del legame tra l'idea di Lorenzo de' Medici e l'intuzione del Ginori, resta traccia in uno dei primissimi marchi apposti sulla porcellana della Manifattura di Doccia: quel Duomo di Firenze che già era stato uno dei simboli posti sulle produzioni del Granduca fiorentino.

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