Sesto Fiorentino è una delle Città della Porcellana. Qui è stata fondata la Manifattura delle Porcellane di Doccia, oggi Richard Ginori 1735. E' il luogo dove Pinocchio è stato scritto ed ambientato. Sesto Fiorentino è una città ricca di storia, di personaggi illustri, di arte, di architettura ma qualcuno sembra essersene dimenticato. Proviamo a ricordarlo a tutti...
domenica 19 settembre 2010
ancora sulla chiesa di Santa Maria a Quinto Alto e dell'oratorio di San Poteto
Grazie alle notizie della pubblicazione "I luoghi della fede" voluto dalla Pro Loco di Sesto Fiorentino siamo anche in grado di dare qualche notizia in più sulla chiesa di Santa Maria a Quinto e soprattutto sull'Oratorio di San Poteto che oggi versa in condizioni davvero critiche (un altro monumento meraviglioso di Sesto Fiorentino ormai caduto nel "dimenticatoio e destinato a fare una "brutta fine"): "Sulle estreme falde dei colli che formano la base meridionale ad est di Monte Morello, alla sinistra del torrente Zambra, nelle immediate vicinanze dell'ipogeo etrusco a tholos della Montagnola del VII secolo a.C. e non lontana dal convento dei frati Carmelitani della Castellina e sopra la strada che da Castello si collega con Via Fratelli Rosselli risiede la chiesa di Santa Maria a Quinto. Nell'anno 1013 il Vescovo Ildebrando donò al monastero di San Miniato a Monte sopra a Firenze un pezzo di terra posta nella corte di Quinto. I monaci, acquistato il giuspatronato della chiesa parrocchiale compreso sia i beni e le pertinenze, diventano i beneficiari e fondatori. Queste notizie sono confermate da una bolla del Pontefice Lucio III con data: Verona marzo 1184. La Chiesa di Quinto subì un pesante restauro nel 1770 a spese del popolo e per volere del parroco Domenico Cioni. Nella chiesa si trovano delle sepolture con le armi delle famiglie Dazzi e Strozzi ed è visibile anche il sepolcro dei Tognozzi Moreni. Fra le opere d'arte presenti nella chiesa è da ricordare un ciborio di marmo finemente scolpito del secolo XIV con lo stemma degli Aldobrandini di Piazza Madonna. Nella Sacrestia si trova una tavola di scuola giottesca che rappresenta un'Annunciazione, sopra la tavola è scritto che il committente dell'opera è "Maria Giovanna di Dino da' Grilli a rimedio suo e de' suoi". Di un certo interesse è una croce processionale di rame dorato della fine del secolo XIV. Separata dalla chiesa è la cappella della compagnia dove era conservato un trittico del secolo XIV (adesso è in restauro). Sopra al trittico sono dipinte la Vergine con il Bambino ed i Santi: Pietro, Filippo, Lorenzo e Jacopo e nelle cuspidi la figura dell'Eterno Padre che benedice e le figure dell'Annunciazione. In basso è riportata una scritta dove si legge che Filippo Bonzo fece dipingere questa tavola nel "MCCCLXXXXIII dì VII settembre per rimedio delamina sua e suoro". La compagnia fu in antico un oratorio dedicato a San Poteto".
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