Per chi avesse avuto la voglia di compiere la digressione dal "Cammino di Pinocchio" consigliata nei post scorsi addesso è il momento di tornare indietro, di ripercorrere tutta la strada in discesa per arrivare di fronte alla Chiesa più importante del territorio. La chiesa di Santa Maria si trova a Quinto, nel comune di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, diocesi della medesima città. Di fondazione romanica, fu radicalmente ristrutturata nel 1770 e ancora restaurata negli anni venti del Novecento. Alla chiesa appartengono due importanti dipinti non più conservati in loco, ma esposti a Firenze nel Museo Diocesano di Santo Stefano a Ponte: una tavola raffigurante una "Annunciazione" di sapore tardo gotico assegnata al cosiddetto Maestro della Madonna Strauss della fine del Trecento, e un trittico con la "Madonna in trono col Bambino e quattro santi" di Spinello Aretino che reca la data 1393.
Ecco cosa è scritto sulla chiesa sul Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana di Emanuele Repetti:
"QUINTO nel Val d'Arno sotto Firenze. Contrada deliziosa fra sesto e Castello, dalla quale ha preso il vocabolo la parrocchia di S. Maria a Quinto, nel piviere Comunità Giurisdizione e circa un miglio toscano a levante grecale di sesto Diocesi e Compartimento di Firenze. La chiesa di Quinto risiede sulle falde estreme dei colli che formano la base meridionale del monte Morello, alla sinistra del fosso Zambra e sopra la strada rotabile che staccasi dalla provinciale di Prato, al borgo sotto Quarto, la quale passando per castello, Quinto, Doccia e Colonnata ritorna sulla provinciale al di là del Borgo di Sesto. Nel distretto di Quinto fino dal secolo XI se non prima possedeva il capitolo della cattedrale di Firenze, mentre nel 1037 il Pontefice benedetto IX e quindi nel 1050 Leone IX, finalmente nel 28 dicembre 1076 Gregorio VII confermarono la Corte di Quinto a quei canonici, e fu nel principio del secolo stesso quando il Vescovo Ildebrando (anno 1013) donò al monastero da esso fondato in S. Miniato al Monte sopra Firenze un pezzo di terra posto nella corte di Quinto, dove più tardi quei monaci acquistarono il giuspadronato della chiesa parrocchiale compresi i suoi beni e pertinenze. La qual cosa apparisce anche meglio da una bolla del Pontefice Lucio III data in Verona nel marzo 1184.
a chiesa di Quinto fu rimodernata e abbellita nel 1770 a spese del popolo per le cure del suo parroco Domenico Cioni. Il distretto di Quinto va adorno di molte ville signorili, fra le quali primeggiarono quella Borghesi, già Torrigiani, la Mula del Dazi ora Gherardi, e sopra tutte la villa Torregiani, già Guidacci, che il Marchese Pietro Torrigiani ha di recente ricostruita quasi per intiero, adornandola di una magnifica ed elegante scala, nel tempo che va cingendola di vasti e ridenti praterie sostituiti a campi sativi coperti di alberi da frutto, e più che altro di ulivi, cui sottentrano piante di fiori e deliziosi boschetti praticabili per sinuosi viali.
La parrocchia di S. Maria a Quinto nel 1833 noverava 552 abitanti.
QUINTO nel Val d'Arno sotto Firenze. - Si aggiunga. - Fra i molti atti del secolo XIII relativi alla chiesa parrocchia di S. Maria a Quinto ne rammenterò uno del 4 giugno 1296, col quale un Manetto del fu Cambio di Andrea di Torrigiano del popolo di S. Maria a Quinto alienò al priore della chiesa di S. Maria Maggiore di Firenze un pezzo di terra posto nel popolo di Quinto, cui confinava da un lato Lapo del fu messer Brunellesco de' Brunelleschi. - (LAMI, Memor. Eccl. Flor. pag. 1023.). Anche in una membrana del 16 gennajo 1343 scritta nel popolo di S. Maria a Quinto, si legge, che Boccaccio del fu Ottaviano de' Brunelleschi del popolo di S. Leone di Firenze, avendo donato due giorni innanzi alla sua sorella (donna Tora) un pezzo di terra posto nel popolo di S. Maria a Quinto, nel giorno predetto. (16 gennajo) la stessa di lui sorella lo ricedè a Piccarda sua figliuola, (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S. Ornato in Polverosa).
a sommità del campanile di questa chiesa misurato dal Padre Generale Cavalier Giovanni Inghirami corrisponde a braccia 162,2 sopra il livello del mare Mediterraneo.
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