sabato 1 gennaio 2011

Giuseppe Bezzuoli, i macchiaioli e l'omino di burro


Basta leggere la vita di Giuseppe Bezzuoli su Wikipedia per capire quale fu la sua importanza nell'arte fiorentina. In particolare non possiamo dimenticare che fu maestro dei fiorentini che divennero poi conosciuti come i "macchiaioli". Probabilmente è proprio al suo allievo Giovanni Fattori che la nostra città deve il suo quadro più importante "La diligenza a Sesto". Il quadro è riemerso solo lo scorso anno, dopo essere stato dato per disperso per ben 75 anni all'interno della spettacolare collezione d’arte di Riccardo Molo, uomo d’affari di origine ticinese, attivo a cavallo tra Ottocento e Novecento tra Ticino, Berlino, Rio de la Plata, in Argentina, e soprattutto in Italia. E assolutamente italiana è la grande raccolta d’arte che Riccardo Molo riuscì a mettere insieme: Previati, Mosè Bianchi, Segantini, Delleani, Cabianca, Pasini, Fattori, Delbono… in un progetto, tipico dei quegli anni, di raccolta dei vertici di ogni singola “scuola regionale”. La mostra è stata itinerante per tutto lo scorso anno tra il Canton Ticino e la Liguria, ma non sappiamo ancora se prima o poi qualcuno la vorrà riportare anche a Firenze. Per gli appassionati di Pinocchio dobbiamo ricordare che l'opera non è altro che la traposizione su tela di quel carretto che univa Firenze a Sesto Fiorentino a cui probabilmente il Collodi si ispirò per creare la diligenza che portava i bambini al paese dei Balocchi (che probabilmente era la Fiera in centro di Sesto Fiorentino) e il suo conducente che vediamo alla destra del quadro è l'"omino di Burro" in carne e ossa. Chi infatti ha ricordato negli scritti la figura del guidatore del carro lo ha sempre descritto come viene raffigurato nel quadro. Ecco come Wikipedia ricorda Giuseppe Bezzuoli (Firenze, 1784 – 1855). E' stato un pittore italiano. Fu pittore di soggetti storici, fece affreschi a ville e palazzi e molti ritratti. Preferì i temi romantici, ma non si allontanò dai canoni accademici. Insegnò all'Accademia di Belle Arti di Firenze e fu professore di pittura nel 1844, succedendo al suo maestro Pietro Benvenuti, che, a Fiesole, fece costruire la propria villa, Villa Benvenuti. Egli ebbe allievi che, in seguito, divennero celebri: Antonio Ciseri, Carlo Ademollo, Giovanni Fattori e Silvestro Lega. Tra le sue opere c'è il ritratto di Leopoldo II di Lorena, Granduca di Toscana (1797-1870), dipinto vestito da cavaliere di Santo Stefano; La Granduchessa Maria Antonia (1836), moglie di Leopoldo II, quadro che si trova alla Galleria d'Arte Moderna (Firenze), dove c'è anche L'entrata di Carlo VIII in Firenze, dalla porta di San Frediano il 17 novembre 1494 (quadro del 1827). Nella Chiesa di San Remigio a Firenze si trova una sua pala su un altare San Remigio battezza Re Clodoveo (1821). Bezzuoli fece anche l'affresco di Galileo Galilei (1564-1642), dal titolo Galileo Galilei esegue l'esperimento della caduta dei gravi per la Tribuna di Galileo, nel Museo La Specola (Fisica e Storia Naturale). Da ricordare inoltre, il San Marco Evangelista conservato nella Cappella di San Marco alle Grotte nei pressi di Portoferraio commissionatogli nel 1824 dalla famiglia Lambardi. Vari bozzetti del Bezzuoli sono nella Galleria d'Arte Moderna. Al Bezzuoli appartenne la villa che porta il suo nome, Villa Bezzuoli, situata a Fiesole.

2 commenti:

  1. Interessante come sempre lo sono tutti i tuoi articoli. Ho guardato attentamente l'omino di burro...è un po' più basso, ma potrebbe essere Bondi!!!! Ciao, un abbraccio Gabri

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  2. Troppo buona ed intanto il cammino di Pinocchio del 20 febbraio si avvicina!!! A presto quindi!!

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