mercoledì 11 agosto 2010

Villa Solaria-Torrigiani come villa Garzoni

Per chi non avesse avuto modo di leggere la biografia di Carlo "Collodi" Lorenzini sicuramente non saprà che ha partecipato in "prima linea" alle guerre di indipendenza e che conseguentemente, una volta diventato giornalista-scrittore, ha continuato "a modo suo" a "combattere" per il Risorgimento italiano. Infatti Carlo Collodi decise di aderire alla Massoneria, mettendo a disposizione, per così dire, la sua penna a servizio dell'ideale che contribuì a dare una svolta alla costituzione dell'Italia. Lo stesso editore de Le avventure di Pinocchio era un massone, che incaricò lo stesso Collodi di educare ai principi della lealtà e della cescita moral le giovani menti dei più piccoli: in pratica il futuro dell'Italia. Ecco quindi che in chiave massonica il racconto di Pinocchio è in realtà un percorso catartico-iniziatico al diventare un perfetto massone. Il bimbo cattivo infatti, attraverso tutte le sue peripezie diventa un ragazzo buono: il gran Massone. E cosa c'entra con le ville in questione? Già abbiamo detto che probabilmente la villa Solaria era stata adattata dai Torrigiani a percorso massonico, come è ancor oggi il giardino Torrigiani in prossimità di Porta Romana a Firenze, anche se oggi non ne resta traccia e gli studi sull'argomento sono, con un eufemismo, allo stadio embrionale. Ma anche la villa Garzoni a Collodi, dove visse e nacque la madre di Carlo, prima di trasferirsi nelle proprietà dei Ginori, è un sicuro punto di riferimento massonico. In tanti sostengono che lo pseudonimo Collodi, Carlo se lo sia scelto, in primo luogo per rispetto alla madre, ma non si capirebbe il perchè dello sgarbo verso il padre e la sua città, Firenze, a cui è sempre stato tanto legato. Ecco allora che si è insinuato che il padre "vero", come del fratello Lorenzo, fosse in realtà lo stesso marchese Ginori, e che il padre del Collodi, cuoco presso la famiglia magnate della porcellana, fosse in realtà un personago di ripiego da sposare a cui era stata sottoposta la madre. Prova ne sarebbe che i due fratelli Lorenzini furono "sponsorizzati" nell'educazione e nella vita poi dallo stesso marchese, che giunse perfino a destinarli alla guida della sua fabbrica, e alla gestione del primo marketing aziendale italiano, con un libro di elogio alla maniattura commissionato al Collodi, in occasione di una esposizione intrnazionle. All morte del marchese la famiglia subì n vero e proprio tracollo finanziario, tanto che buona parte dei fratelli e sorelle del Collodi morirono di fame. Io propoendo invece per un'altra ipotesi: infatti fu nel 1859, a 33 anni esatti, esattemente gli anni di Cristo, che Lorenzini prese lo pseudonimo di Collodi, forse proprio in onore di quella villa Garzoni che egli amava perchè esempio massonico, al pari del colore dei capelli della fata, quel turchino da sempre colore "ufficiale" dei grembiuli massonici. Il parco ha il labirinto, prova indispensabile da superare nel percorso massonico. Anche le statue sono emblematiche: la pagana Pan accanto a quella di Flora simbolo della natura, quella di Apollo accanto a quella di Diana, cioè il Sole e la Luna, capisaldi alchemici, e perfino i cigni della vasca, presenti ancor oggi, sono il simbolo della trasformazione dei sogni in realtà. Questi sono solo alcuni spunti, spero proprio che qualcun altro mi aiuti in questa ricerca.

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