giovedì 26 agosto 2010

La strada poderale all'interno della proprietà dei Tognozzi Moreni crocevia degli itinerari etruschi nel nostro territorio

Cogliamo l'occasione per ringraziare Grazia Ugolini che nel suo libro "testimonianze archeologiche a Sesto Fiorentino" ci permette di valutare compiutamente l'importanza dei possedienti della villa Tognozzi Moreni nel territorio sestese: "L'impianto viario in epoche antiche, doveva avere in pianura percorsi di collegamento che erano utilizzati soprattutto da pescatori, commercianti fluviali e pastori. A quota superiore erano tracciati percorsi di crinale secondario o di mezza costa: oltre ai percorsi di collegamento tra gli insediamenti. Probabile che uno dei tracciati più importanti collegava, da una parte, Poggio del Giro con le tombe monumentali della Mula e della Montagnola e dall'altra parte con le tombe comuni di Castellina – Palastreto, mantenendosi sempre in quota secondo un percorso di mezza costa il più agevole e rapido. Su alcuni documenti dei primi del 1900 è segnata una strada poderale nella proprietà Tognozzi - Moreni denominata "via dei morti" o "via del poggio" toponimi identificati con Poggio del Giro e Palastreto, come fulcro di zone sacre e cimiteriali. Il tracciato locale si allacciava, presumibilmente, ad un tracciato principale che attraversava il Ponte alle Volpi e proseguiva oltre, in due direzioni opposte: in un senso verso Fiesole e nell'altro verso l'abitato all'incrocio dei due fiumi il Marina ed il Bisenzio, per poi dividersi in due rami uno che andava verso Artimino e uno verso il Mugello per proseguire verso Marzabotto e Felsina".

2 commenti:

  1. questi pensieri, già ripresi da Stefanelli-Tacconi/Territorio ed architettura etrusca, andrebbero rivisti alla luce degli ultimi trent'anni di ritrovamenti, che vedono la piana, soprattutto la fascia pedemontana, privilegiata, piuttosto di scomodi saliscendi su e giù per le colline; e poi io non capisco che cosa sono i "commercianti fluviali" quasi fossero una categoria diversa dai commercianti normali, oppure marittimi. Se è vero che esisteva una navigazione sull'Arno (e forse dei barchini e delle scafe potevano anche risalire il corso del Bisenzio e l'Ombrone, nella piana) c'era fino a metà ottocento un servizio regolare di navigazione gestito da barcaioli; il pievano Arlotto, su una scafa da trasporto di sale, risalì il corso dell'Arno, dalla foce a Firenze, in 8 giorni

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  2. sono davvero contento di aver ancora una volta avviata una nuova discussione sulla storia del nostro territorio. Spero proprio che anche altri vogliano dire la sua ed intervenire nel dibattito, magari portando altri contributi.

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