domenica 4 ottobre 2009

Carlo Lorenzini ed i rapporti con i Ginori e i Garzoni

I rapporti tra Carlo Lorenzini, i Ginori di Sesto Fiorentino e i Garzoni di Collodi sono davvero interessanti se studiati alla luce della biografia del noto scrittore. Il Lorenzini nasce a Firenze il 24 novembre 1826 dalla madre, Angelina Orzali, che benché diplomata come maestra elementare, fa la sarta della marchesa Marianna Garzoni Venturi, visto che già la madre era la sua cameriera personale. Il padre Domenico Lorenzini, di umili origini aretine, debole di carattere e fragile di salute, lavora come cuoco, invece, per i marchesi Ginori. Visti i cordiali rapporti che intercorrevano tra le due nobili famiglie era spesso uso che l'una andasse a trovare l'altra portandosi ovviamente appresso tutta la servitù personale, e probabilmente fu proprio in queste occasioni che i due si conobbero. Avvenne poi che le capacità di Angelina Orzani fossero notate anche dai Ginori che se la fecero "prestare" per lavorare presso di loro nelle casa fiorentina. Fu dopo questo evento che i genitori del Lorenzini si frequentarono e decisero poi di sposarsi. Primogenito di una numerosa famiglia che comprendeva ben dieci fratelli Carlo riesce, affidato ad una zia, comunque a frequentare le elementari a Collodi. Sebbene di carattere irrequieto e vivace viene avviato agli studi ecclesiastici presso il Seminario di Val D'Elsa e poi dai Padri Scolopi di Firenze. Proprio queste possibilità, decisamente fuori luogo per la famiglia Lorenzini che certo non viveva agitamente, hanno fatto pensare l'istruzione di Carlo sia stata in realtà sostenuta dagli stessi Ginori. Effettivamente la marchesa Marianna Garzoni fu la madrina del futuro scrittore, vista l'amicizia che la legava alla madre. Le male lingue hanno da sempre detto, nelle biografie non ufficiali, che i primi due fratelli Lorenzini, Carlo e Paolo, siano in realtà i figli illegittimi di qualcuno della stessa famiglia Ginori che "procurarono" poi ad Angelina Orzali un marito nella figura del suo cuoco personale. E in quest'ottica si spiegherebbero anche molti altri fatti decisamente poco chiari: oltre al pagamento degli studi del Collodi, anche la possibilità per il fratello Paolo di diventare addirittura direttore della Manifattura delle Porcellane di Doccia. Nello stesso tempo, alla morte del marchese Carlo Ginori, la famiglia Lorenzini si trovò immediatamente in difficoltà economiche tanto che ben sei dei dieci fratelli Lorenzini morirono di stenti e di malattie. Anche lo stesso pseudonimo Collodi, che deriva dal paese di nascita della madre, per la quale aveva un'autentica passione, al contrario del padre, sembra avvalorare ancor più l'ipotesi. Comunque dal momento in cui il fratello Paolo Lorenzini diventa dirigente nella Manifattura Ginori, la famiglia acquista finalmente un po' di serenità e di agiatezza, e Carlo può iniziare la carriera di impiegato e di giornalista. Nel 1843, sempre studiando, iniziò a lavorare come commesso nella libreria Piatti a Firenze. Entrò così nel mondo dei libri e in seguito diventò redattore e cominciò a scrivere. Due anni dopo ottenne una dispensa ecclesiastica che gli permise di leggere l'indice dei libri proibiti. Nel 1847 iniziò a scrivere recensioni ed articoli per la Rivista di Firenze. Nel 1848 allo scoppio della Prima guerra d'indipendenza si arruolò volontario per combattere in Piemonte, come molti altri studenti. Tornato a Firenze fondò una rivista satirica, Il Lampione che però fu censurata e costretta alla chiusura. Nel 1849 diventò segretario ministeriale. L'anno successivo diventò amministratore della libreria Piatti, che, come spesso accadeva all'epoca, svolgeva anche attività di editoria. Nel 1853 fondò un nuovo periodico, Scaramuccia, un giornale teatrale su cui scrisse piccole commedie. Nel 1856 scrisse un articolo utilizzando per la prima volta lo pseudonimo di Collodi. Dello stesso anno sono le sue prime opere importanti: Gli amici di casa e Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica. Nel 1859 partecipò alla Seconda guerra d'indipendenza e infine ritornò a Firenze. Nel 1860 diventò censore teatrale. Nel 1961 su invito del fratello Paolo, scrisse il libello "La Manifattura delle Porcellane di Doccia, cenni illustrativi", che illustrava quanto si buono si era fatto nell'azienda di Sesto Fiorentino, una pratica pubblicitaria decisamente all'avanguardia per l'epoca. E proprio nell'anno dell'Esposizione Nazionale che si era tenuta nella Firenze Capitale d'Italia e dove la stessa fabbrica aveva ottenuta la Medaglia d'oro. Nel 1868, su invito del Ministero della Pubblica Istruzione, entrò a far parte della redazione di un dizionario di lingua parlata, il Novo vocabolario della lingua italiana secondo l'uso di Firenze.
Nel 1875 ricevette dall'editore Felice Paggi l'incarico di tradurre le fiabe francesi più famose. Collodi tradusse Charles Perrault, Marie-Catherine d'Aulnoy, Jeanne-Marie Le Prince de Beaumont. Effettuò anche l'adattamento dei testi integrandovi una morale; il tutto uscì l'anno successivo sotto il titolo di Racconti delle fate.Nel 1877 apparve Giannettino, e nel 1878 fu la volta di Minuzzolo. Il 7 luglio 1881, sul primo numero del periodico per l'infanzia Giornale per i bambini (pioniere dei periodici italiani per ragazzi diretto da Fernandino Martini), uscì la prima puntata de Le avventure di Pinocchio, con il titolo Storia di un burattino. Vi pubblicò poi altri racconti (raccolti in Storie allegre, 1887). Nel 1883 pubblicò Le avventure di Pinocchio raccolte in volume. Nello stesso anno diventò direttore del Giornale per i bambini. Morì improvvisamente nel 1890.
Anche suo nipote Paolo Lorenzini, figlio di suo fratello Ippolito, intraprese più tardi il mestiere di scrittore per ragazzi usando lo pseudonimo di Collodi Nipote. Scrisse, tra gli altri, anche Sussi e Biribissi. Le carte di "Collodi", donate dalla famiglia, sono conservate nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

2 commenti:

  1. In quale giorno è nato Paolo Lorenzini, fratello di Collodi?

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  2. Paolo Lodovico Ferdinando Lorenzini nasce a Firenze il 13 aprile 1829. Mi fa piacere il suo interesse per questo personaggio così ingiustamente sottovalutato. Ho proposto recentemente un corso per l'Università dell'età libera di Sesto Fiorentino (FI), sul rapporto sui due fratelli Lorenzini, ma non abbiamo raggiunto neppure il numero minimo di iscritti.

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