giovedì 8 aprile 2010

parte 1: l'acquedotto romano visto da Marco Giachetti


Nella foto di Marco Giachetti: lacquedotto romano al parcheggio del cimitero maggiore.
Ringrazio e pubblico un recente aritolo edito da Marco Giachetti, del Gruppo Archeologico Fiorentino, sull'acquedotto romano. Per la sua lunghezza lo metterò sul blog a puntate. Spero che lo leggiate con interesse perché presenta un punto di vista diverso da quello del'architetto Chiostri. Ovviamente questa vuol essere una "punzecchiatura" er invitare i miei lettori ad intervenire e a dire la loro.

"Sono solo due gli episodi storici di rilievo internazionale nel primo periodo dopo la nascita di Cristo, che interessano la nostra zona: l’invasione annibalica e la congiura di Catilina; Silio Italico racconta che le terribili paludi di Fiesole costarono un occhio ad Annibale: la piana evidentemente, in questo momento era ritornata paludosa, o per eventi meteorici pregressi, o volutamente dagli abitanti, per rendere difficile ai cartaginesi la possibilità di rifornimenti. La sconfitta e la uccisione di Catilina, presso Capostrada di Pistoia invece portò rappresaglie ed incendi a Fiesole, che aveva aiutato la sedizione. E’ possibile che a questo momento risalga la centuriazione del Mugello, pertinente al territorio di Fiesole; il terreno, come più tardi accadde nella conca fiorentina, venne suddiviso in riquadri di circa 710 metri di lato, limitati da strade, per circa 50 ettari complessivi, attribuiti normalmente a 4 aventi diritto (veterani smobilitati). Le fonti letterarie parlano di disordini accaduti in seguito alle uccisioni, nottetempo di alcuni di questi ex-legionari, considerati dagli indigeni come usurpatori. I tumulti della fine della repubblica romana, invece, con il primo e secondo triumvirato, portarono, al prevalere di Augusto, la smobilitazione di un gran numero di suoi soldati che furono poi “dedotti” in numerose colonie sparse per l’Italia e fuori. Gli scavi di via del Proconsolo, a fianco della Badia Fiorentina, hanno dato il termine sicuro di costruzione delle mura e quindi probabilmente, della fondazione della colonia di Florentia: più o meno il 30 avanti Cristo. Quasi tutte le colonie (in Toscana tra le altre Firenze, Pisa, Lucca, Arezzo) portarono con se’ la centuriazione del territorio circostante e qui a Firenze si ebbe un’estensione tra le più vaste (circa 300 kilometri quadrati) e questo fatto, unito ad una maggior vivacità dell’insediamento rispetto ad altri centri, portò Firenze a diventare la città più importante d’Etruria, nel corso del periodo imperiale, sede del Corrector Etruriae. La Cassia e la Flaminia Minor, unite alla via Pisana, costituivano la principale viabilità: una fonte narra che era possibile, in soli tre giorni, andare dal Tirreno all’Adriatico; c’era poi la via d’acqua dell’Arno, non sempre utilizzabile per via delle piene rovinose e delle magre. La presenza poi di Fullonicae (stabilimenti per la follatura dei tessuti), di attività ceramiche, della concia delle pelli, di fonderie ed altre manifatture fa pensare all’incremento abitativo della città, nata tutto sommato piccola (il circuito delle mura, ricostruito interamente era di poco più di 1800 metri; a Cosa, altra piccola città, rimasta poi piccola era di 1500 metri). Ogni città era naturalmente dotata di infrastrutture; oltre alle mura e strade, il foro, i templi, gli edifici per l’amministrazione e lo svago: il circo, il teatro, l’anfiteatro. L’anfiteatro di Firenze poteva contenere almeno 10000 spettatori, evidentemente commisurato alla dimensione abitativa di Florentia, più quella di Faesulae che ne era priva; è possibile che dalla fondazione coloniale augustea, si sia verificato un progressivo spopolamento di Fiesole, a vantaggio del più dinamico capoluogo. L’approvvigionamento idrico era garantito da acquedotti che rifornivano fontane pubbliche e terme nellle due città; mentre per quello di Fiesole si hanno pochissimi dati sicuri (sembra che adducesse le acque di alcune sorgenti, nella zona di Montereggi, con un qualche possibile ruolo della Fonte Sotterra di Borgunto) di quello di Firenze abbiamo numerosi dati, soprattutto con gli scavi d’emergenza per l’edilizia".

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